Tutta la geniale artigianalità della nostra moda è diventata oggetto di una retrospettiva allestita a Città del Messico, dopo che lo scorso anno aveva già fatto tappa a Roma, ed intitolata 60 anni di Made in Italy.
Nelle sale del Museo Franz Mayer ha così trovato spazio la storia del nostro paese raccontata proprio attraverso le griffe ed i differenti stili delle più importanti maison, le quali si sono nel tempo evolute da elitarie boutique fino a raggiungere livelli quasi da industria di massa specie nei marchi contemporanei.
È stato riservato spazio ai principali nomi come l’immancabile e rappresentativo Valentino ma anche Trussardi, Missoni, Nazareno Gabrielli, in un campionario di stili e diverse interpretazioni dell’eleganza declinata sia al maschile che al femminile.
Abiti storici hanno fatto bella mostra di sé, portandosi dietro tutto il loro carico di ricordi per essere stati indossati ad esempio da dive del cinema come Cate Blanchett durante la premiazione degli Oscar – e qui parliamo di una creazione di Prada – o anche come Anita Ekberg, il cui abito realizzato dalle Sorelle Fontana ed indossato in “La dolce Vita” l’ha trasformata in un’icona intramontabile.
Non si è trattato solo di un tour alla scoperta di capi storici, ma anche delle scrupolose lavorazioni e delle idee che hanno costruito un fenomeno culturale apprezzato per il suo gusto in tutto il mondo, per ripercorrere sei decenni di eleganza: una virtù che secondo Giorgio Armani “non è farsi notare, ma farsi ricordare“. La missione ci sembra pienamente assolta!